Casartigiani Treviso



27/03/2020
DISORIENTATI DAL GOVERNO, POCO TEMPO PER ORGANIZZARSI

Il direttore di Cartigiani Treviso D’Aliberti. «Decreto con tempi sbagliati ed errori. Si pensi agli idraulici, possono lavorare ma non approvvigionarsi della merce necessaria». Il segretario regionale Franco Storer: «lacune anche nel Cura Italia. Mancano la proroga dello scontrino fiscale, le botteghe artigiane non godono del credito d’imposta, e le procedure per Cig e finanziamenti vanno semplificate».

«Artigiani disorientati da un decreto ancora una volta annunciato, e poi dettagliato senza lasciare il tempo di organizzare il lavoro. La nostra categoria è pronta a fare la sua parte in un momento così doloroso, la salute pubbliche viene prima di tutto. Ma chiediamo chiarezza». Salvatore D’Aliberti, segretario di Casartigiani Treviso, interpretando il pensiero e le domande poste tra domenica e lunedì da molti associati, sottolinea tutte le difficoltà derivanti, ancora una volta, da un decreto annunciato prima che fosse formalizzato. E che, anche nella sua stesura finale, lascia comunque alcune perplessità.

«Un esempio: gli idraulici possono lavorare regolarmente, perché giustamente si è pensato che i cittadini possano trovarsi di fronte ad un’emergenza, una tubatura danneggiata, un guasto alla caldaia, un rubinetto da sostituire. Ma lo stesso decreto non si preoccupa dell’approvvigionamento del materiale necessario all’intervento. Gli idraulici non hanno grandi magazzini con le scorte, si recano anche quotidianamente dai grossisti. Eppure questi non possono rimanere aperti», aggiunge D’Aliberti.

Franco Storer, presidente di Casartigiani Veneto, ha scritto all’assessore regionale Roberto Marcato, elencando tutte le lacune del Cura Italia. «Non è comprensibile perché il credito d’imposta venga riconosciuto solo agli immobili C1 (commerciali) e non anche alle botteghe artigiane. Il 30 giugno scade il termine per mettersi in regola con i registratori di cassa telematici, ma oggi è difficile reperirli. Non tutti riusciranno ad adeguarsi, serve una proroga al 31 dicembre.E’ necessario inoltre», concludeStorer,«semplificare le procedure per la richiesta di finanziamenti per l’emergenza coronavirus, e per la Cigo, eliminando l’obbligo di presentare la relazione tecnica»

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